ROMA – Bruno Barilli in mostra alla Biblioteca nazionale centrale di Roma: dal 24 marzo al 23 maggio 2015, la Capitale ricorda l’intellettuale, musicista e critico musicale, tra i fondatori della “Ronda”, nato a Fano nel 1880 e scomparso a Roma nel 1952.
Barilli ha attraversato momenti storici e stagioni letterarie importanti del Novecento italiano: è stato uno dei maggiori protagonisti della vita culturale dell’Italia tra le due guerre e un vero e proprio bohémien della scrittura, dalla prosa d’arte alla letteratura musicale e di viaggio, dalla critica cinematografica alle corrispondenze di guerra. La Biblioteca nazionale centrale di Roma restituisce oggi attualità alla sua figura con la mostra Bruno Barilli. Scrittore artista funambolo, a cura di Paola Montefoschi.
L’esposizione si inserisce nel neonato progetto di Spazi900, che ha come obiettivo principale quello di valorizzare i fondi novecenteschi della Biblioteca nazionale: il fondo Barilli rappresenta, infatti, il fulcro di questo percorso espositivo, tra manoscritti e carte autografe, alcune inedite (una descrizione di Piazza Navona e della chiesa di sant’Agnese in Agone, appunti sui viaggiatori ferroviari delle tre classi, sulle guerre coloniali fasciste, sul film Verdi di Carmine Gallone), prime edizioni dei suoi libri e i sessantasette taccuini che hanno accompagnato la vita dello scrittore.
Gli straordinari esordi letterari di Barilli sono strettamente legati all’avvento della Grande Guerra, di cui nel 2015 ricorre in Italia il centenario: da inviato speciale sul fronte balcanico dal 1912 al 1914, visse di persona e raccontò con una scrittura che va oltre la cronaca i sanguinosi preludi del conflitto. Fu nel pieno della prima guerra mondiale che esplose la sua attività di “dovizioso fantasista”, come la definì Emilio Cecchi: Barilli pubblicò, infatti, i suoi primi articoli di critica musicale nel 1915, anno, tra l’altro, di composizione del suo secondo dramma lirico, Emiral.
La mostra, promossa dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in collaborazione con l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, l’Archivio storico del Teatro dell’Opera di Roma, l’Archivio del Novecento dell’Università “La Sapienza”, il Dipartimento di Scienze Umanistiche e della Comunicazione dell’Università della Tuscia e l’Associazione degli Amici di Villa Strohl Fern, espone anche documenti preziosi conservati in altri archivi e biblioteche o messi a disposizioni dagli eredi, ritratti e dipinti che ritraggono i “luoghi” di Barilli, tra cui il Ritratto di Bruno Barilli di Massimo Campigli (1928) e Il Viale di Villa Strohl-Fern di Francesco Trombadori (1919). Il progetto scientifico è stato curato da Paola Montefoschi, docente del Dipartimento di Lettere Arti e Scienze Sociali dell’università abruzzese. In occasione dell’inaugurazione verrà proiettato anche un documentario su Bruno Barilli, regia e testi di Francesco e Davide Barilli.
Vademecum
• Roma, Biblioteca nazionale centrale, viale Castro Pretorio 105
• Dal 24 marzo al 23 maggio 2015
• Orari: lunedì-venerdì 10.00-18.00; sabato 10.00-13.00
• Ingresso gratuito
• Info: tel. +39 06 4989344